DONNE
DONNE
Storie di amore malato – Notte Visibile della Cultura
“Storie di amore malato”
ORE 21,30 22.30. 23.30
GIARDINO MUSEO STORIA NATURALE
NELL’AMBITO DELLA NOTTE VISIBILE DELLA CULTURA
EVENTO GRATUITO
“Storie di amore malato”
Tre brevi monologhi ispirati a “Malamore” di Concita de Gregorio, “Il tempo Blanca” di Marcela Serrano, “Mille splendidi soli” di Khaled Hosseini
“Cosa induce le donne a non respingere anzi a convivere con la violenza? Perché la si sopporta e come si fa? Quanto è alta la posta in palio? Alcune soccombono, molte muoiono, moltissime dividono l’esistenza con una privata indicibile quotidiana penitenza.”
Un’attrice da sola in scena, che attraverso cambi di costume a vista sottolineati dal suono persistente e penetrante di un flauto giapponese, assume di volta in volta tre tipologie di donne maltrattate.
Una colta e ricca signora dell’alta società che il marito tratta come un soprammobile di lusso, s’innamora di un uomo perdutamente.Quando il marito la sorprende la sbatte fuori di casa privandola di tutto e soprattutto dei figli.
Una donna semplice di religione islamica che non riuscendo a dare dei figli al vecchio e dispotico marito che ha dovuto sposare, subisce impotente la sua ingiustificata e crudele violenza.
Infine un’altra donna, matura e affermata manager che s’innamora senza condizioni di un giovane rampante che sfrutta la sua avvenenza per salire senza fatica i gradini del successo.
MIGRAZIONI – Porto Stefano
venerdì 15 luglio 2016 – ore 18.30 Fortezza Santo Stefano
“MIGRAZIONI”
storie di donne, uomini e destini
da testi di Euripide, Eschilo e Erri de Luca
Interpreti: Daniela Marretti, Luca Pierini, Enrica Pistolesi, Irene Paoletti, Mirio Tozzini, Cosimo Postiglione
Musiche, clarinetto e voce: Francesco Melani
Scrittura scenica:
Daniela Marretti
Regia: Mario Fraschetti
Mare, mezzo e culla per andare,
Storie di genti che cercano
oltre le onde
la schiuma di una nuova vita,
e tra le onde viaggiano
e a volte giacciono…
Mare, viaggi, rotte, arrivi e partenze: storie antiche ed echi di cronaca per non dimenticare le vittime della migrazione clandestina. Cosa a volte si celi dietro a queste vite e a questo andare, lo lasciamo trapelare dai racconti di guerre, marinai e regine: racconti senza tempo, che presi in brevi attimi, risuonano al presente.
La performance si sviluppa secondo uno schema non convenzionale e rinuncia alla struttura drammaturgica, servendosene soltanto sottotraccia.
Sei attori, tre donne e tre uomini, un musicista, una guida, “viaggiano” lo spazio di rappresentazione insieme al pubblico e raccontano, ognuno la propria storia.
Un capitano di vascello che accoglie clandestini; Clitemnestra e Ifigenia sacrificata alle vele della flotta Achea; Ecuba, la guerra, i lutti e la schiavitù oltre il suo mare; Elena, la vittima contesa; Ionà, che si si offre alle onde per placarle; Medea straniera e reietta nella patria del marito; Polidoro, illacrimato, insepolto tra gli insepolti.
Il pubblico verrà istruito all’ingresso e fruirà spostandosi della performance, così da poter viaggiare, migrare.
“Quella puttana de condanna a mmorte…”
Bianciardi – La città visibile 2014
nell’ambito di “La Città Visibile” 2014 – Fondazione Grosseto Cultura
«Io questa storia gliela racconto…»
reading musicale a cura del Teatro Studio di Grosseto
Attraverso gli scritti raccolti in “I Minatori della Maremma” di Bianciardi-Cassola e ne “La nascita dei Minatori della Maremma” a cura di Velio Abati, si ripercorre il lavoro di minuziosa indagine e denuncia dell’autore e degli autori, che nella descrizione della tragedia di Ribolla de “La vita agra”, trova il suo più poetico e tragico epilogo.La forma artistica prescelta è quella della lettura scenica con musica dal vivo, in cui le voci degli attori si intrecciano con la musica e le testimonianze della gente rincorrono pagine di giornalismo e letteratura, per un risultato che apre lo sguardo su un autore straordinario e al tempo stesso su un problema ancora vivo e non risolto come quello del lavoro, della sicurezza, delle morti bianche, del potere economico che tutto travolge in un assurdo delirio di autoconservazione.
Nella lettura, a tratti drammatizzata per resistituire colore agli eventi, trova spazio anche un’altra voce, una tra le tante, quella di Morbello Vergari, che ha saputo rendere in pochi versi, l’amore-odio che lega l’uomo al suo lavoro.
voci recitanti: Luca Pierini, Daniela Marretti, Enrica Pistolesi
chitarra elettrica e musiche: Massimo Pallini
regia: Daniela Marretti
MABRO, Storie di ordinario lavoro
Giovedì 19 Giugno 2014 ore 20.45
Casello Idraulico Via Roma, 43 Follonica
nell’ambito di FOLLOW ME
Festival Internazionale di Arte ai Margini
M A B R O
storie di ordinario lavoro
L’anima di chi è legato per la maggior parte del tempo a una macchina, rimane anch’essa imprigionata (A.Olivetti)
La performance teatrale ripercorre le vicende della fabbrica MABRO. L’opera è interpretata dagli allievi del laboratorio del Teatro Studio e da un gruppo di operaie che sono da lungo tempo in lotta per far sopravvivere l’attività e mantenere il posto di lavoro.
A Grosseto tutti hanno sentito parlare della lunga crisi di questa azienda , ma chi non è direttamente coinvolto ha informazioni superficiali, distorte e per questo motivo può esprimere facili giudizi.
Parafrasando un canto popolare si potrebbe dire: Se perdere il posto di lavoro vi sembra poco, provate voi a farvi licenziare e capirete la differenza fra disoccupazione e occupazione.
Lo spettacolo si snoda attraverso differenti quadri che possono suscitare il riso fino a quando non si capisce che si tratta di vita vissuta, mostra quali grovigli di interessi, quali sospetti si addensano attorno alle vicende della Fabbrica, come questa non è una storia “locale”, ma è comune ad un grandissimo numero di realtà.
La performance è realizzata sotto la guida di Mario Fraschetti, dal gruppo delle operaie della RSU e da alcuni allievi attori del Teatro Studio. Questa esperienza è stata possibile dopo che Mario Fraschetti l’estate dello scorso anno, ha diretto il gruppo di allievi del Teatro Studio nell’interpretazione di un lavoro ispirato a «La Madre» di B. Brecht, nel prato prospiciente la fabbrica, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle problematiche della fabbrica Mabro. Sono molti, infatti, i paralleli tra l’opera Brechtiana, tratta da un Romanzo di Gorkji, e la situazione delle operaie della fabbrica grossetana. In questo contesto tra il Teatro Studio, le Operaie della RSU Mabro e la Libreria delle Ragazze, è nato il progetto di un laboratorio che fa del teatro uno strumento di informazione, sensibilizzazione e lotta per i problemi delle lavoratrici e dei lavoratori. Uno strumento per tenere accesi i riflettori su una situazione per molte persone drammatica e che per molteplici ragioni rimane spesso oscurata. Dal laboratorio nasce dunque questa performance, ma non si conclude con essa.
Il laboratorio vuole essere il punto di partenza di una forma artistica messa al servizio delle categorie in lotta nell’ambito del lavoro e intende creare un legame più stretto fra queste ed altri strati della popolazione.
Lo spettacolo utilizza racconti, testimonianze, articoli e documenti su fatti realmente accaduti e quindi viene continuamente aggiornato, evolvendosi con l’evolversi della vicenda, pertanto conterrà elementi differenti da quelli già effettuati in precedenza. Teatro di informazione e denuncia in cui riecheggia il teatro dell’assurdo e il teatro operaio di B. Brecht.
La performance è promossa dal laboratorio del Teatro Studio, Donne della Mabro, Libreria delle Ragazze, Centro Donna di Grosseto.
Interpreti : Gianni Bartolini,Vanna Carmignani, Ivonne Cupola, Francesca Ferrari, Mario Filabozzi, Rosina Filippini, Lucio Fontani, Mario Fraschetti, Laura Galli, Dina Guidarini, Milena Maggiotto, Manola Mengozzi, Nadia Perino, Giulietta Sgaragli, Beatrice Solito, Carla Tognazzi.
Ricerche, cura dei testi e regia: Mario Fraschetti
di voce in voce… “Io questa storia gliela racconto”
nell’ambito della Festa della Toscana 2013 “Una comunità le mille voci della Toscana”,
«Io questa storia gliela racconto…»
reading musicale a cura del Teatro Studio di Grosseto
Attraverso gli scritti raccolti in “I Minatori della Maremma” di Bianciardi-Cassola e ne “La nascita dei Minatori della Maremma” a cura di Velio Abati, si ripercorre il lavoro di minuziosa indagine e denuncia dell’autore e degli autori, che nella descrizione della tragedia di Ribolla de “La vita agra”, trova il suo più poetico e tragico epilogo.La forma artistica prescelta è quella della lettura scenica con musica dal vivo, in cui le voci degli attori si intrecciano con la musica e le testimonianze della gente rincorrono pagine di giornalismo e letteratura, per un risultato che apre lo sguardo su un autore straordinario e al tempo stesso su un problema ancora vivo e non risolto come quello del lavoro, della sicurezza, delle morti bianche, del potere economico che tutto travolge in un assurdo delirio di autoconservazione.Nella lettura, a tratti drammatizzata per resistituire colore agli eventi, trova spazio anche un’altra voce, una tra le tante, quella di Morbello Vergari, che ha saputo rendere in pochi versi, l’amore-odio che lega l’uomo al suo lavoro.
voci recitanti: Luca Pierini, Daniela Marretti, Enrica Pistolesi
chitarra elettrica e musiche: Massimo Pallini
regia: Daniela Marretti
Mabro, storie operaie
M A B R O
Storie di ordinario lavoro
Sabato 15 marzo – Ore 15.30 – Salone della Camera di Commercio di Grosseto . Via F.lli Cairoli, 10
L’anima di chi è legato per la maggior parte del tempo a una macchina, rimane anch’essa imprigionata (A. Olivetti)
Una performance teatrale che ripercorre le vicende della fabbrica MABRO. L’opera è interpretata da un gruppo di operaie che sono da lungo tempo in lotta per far sopravvivere l’attività e mantenere il posto di lavoro.
A Grosseto tutti hanno sentito parlare della lunga crisi di questa azienda , ma chi non è direttamente coinvolto ha informazioni superficiali, distorte e per questo motivo può esprimere facili giudizi.
Parafrasando un canto popolare si potrebbe dire: Se perdere il posto di lavoro vi sembra poco, provate voi a farvi licenziare e capirete la differenza fra disoccupazione e occupazione.
Lo spettacolo si snoda attraverso differenti quadri che possono suscitare il riso fino a quando non si capisce che si tratta di vita vissuta. Mostra quali grovigli di interessi, quali sospetti si addensano attorno alle vicende della Fabbrica, come questa non è una storia “locale”, ma è comune ad un grandissimo numero di realtà
La performance, realizzata sotto la guida di Mario Fraschetti dal gruppo delle operaie della RSU e da alcuni allievi attori del Teatro Studio, utilizza racconti, testimonianze, articoli e documenti su fatti realmente accaduti. Teatro di informazione e denuncia in cui riecheggia il teatro dell’assurdo e il teatro operaio di B. Brecht .
Partecipano: Gianni Bartolini,Vanna Carmignani, Ivonne Cupola, Francesca Ferrari, Mario Fraschetti, Laura Galli, Dina Guidarini, Manola Mengozzi, Andrea Pasotti, Nadia Perino, Giuseppe Reale, Vincenzo Reale, Giulietta Sgaragli, Stefano Solari, Beatrice Solito, Giorgia Tacconi, Carla Tognazzi.
La Madre – da Brecht e Gorkij
giovedì – 1 AGOSTO 2013 – ore 19.00
presso l’ingresso della fabbrica Mabro di Grosseto
La Madre (da Brecht e Gorkij)
Teatro Giornale
Il teatro può essere utilizzato per mettere in risalto, far discutere, porre domande intorno ad eventi del momento.
Il Teatro Studio di Grosseto, si impegna a fianco delle lavoratrici e lavoratori della Mabro di Grosseto mettendo in scena una performance tratta da «La Madre» di B. Brecht.
Non si tratta di teatro tradizionale, ma di un lavoro nato, provato e messo in scena in tempi brevissimi essendo legato ad un fatto contingente. I contenuti prevalgono sull’estetica dando un maggior risalto agli argomenti trattati.
Il testo di Brecht del 1932 ispirato al romanzo di M.Gorkij del 1907 appare drammaticamente attuale, aprendo molti interrogativi sulla situazione sociale di oggi.
Lo spettacolo è ideato e realizzato da Mario Fraschetti in collaborazione con la Libreria delle Ragazze e la partecipazione delle operaie della Mabro.
Si ringraziano per la partecipazione volontaria attori e allievi del Teatro Studio :
Enrica Pistolesi, Mirio Tozzini, Silvia Schiavoni, Beatrice Solito, Silvia Nerelli, Roberto Matozzi, Cosimo Postiglione, Stefano Solari, Valentina Rimauro, Andrea Pasotti, Gianni Bartolini, Francesca Mengoni e la piccola Anita Fraschetti.
alice nel paese delle domandine
Venerdì 8 marzo – ore 16.00 Camera di Commercio di Grosseto
Piazza del Museo Archeologico, Grosseto
Alice nel paese delle domandine
tratto dal libro “Alice nel paese delle domandine” racconti delle detenute di Sollicciano,
curato da Monica Sarsini
LETTURA SCENICA DRAMMATIZZATA
Teatro Studio
interpreti
Daniela Marretti
Enrica Pistolesi
Esther Cerri
tecnica audio e luci
Luca Pierini
adattamento e regia
Daniela Marretti
L’incontro è organizzato da
“La Libreria delle Ragazze”
sarà presente la curatrice del libro
La perfomance nasce dalla volontà di dare un corpo e una voce vibrante alle parole scritte dalle donne detenute nel carcere di Sollicciano. Le pagine sono pagine di intensa umanità, umanità in ognuna delle sue sfaccettature, dalla più sublime alla più cruda, e sono belle pagine, frutto di un lavoro di scrittura creativa , quello curato da Monica Sarsini; e soprattutto sono il frutto di un percorso che ha restituito vigore, vitalità, calore, ad anime sospese, congelate nella bruttura di un’istituzione, quella carceraria, che, ci chiedamo, forse non ha propio più senso di essere, così come è.
C’è un mondo di donne, di bambini, di uomini in filigrana in questo libro e leggerlo, interpretarlo, frugarlo, con la voglia di farlo rinascere, ancora, attraverso la dimensione teatrale, è stato come viaggiare, come una visita guidata in uno di quei luoghi dove il mondo non entra volentieri.
La regia di Daniela Marretti, prova a far uscire dal carcere quel ” vivere dentro che arriva carico di ciò che è stato fuori”, che è pienodi colore, di colori e di tante, troppe sfumature di grigio…quelle del cuore e quelle dei muri… (Daniela Marretti)