Il
Gruppo teatro studio Ippogrifo
nasce nel 2000 come evoluzione di un gruppo di attività
espressive a sua volta nato nel 1996 interno al Centro diurno
Ippogrifo del Dipartimento di Salute Mentale dell'ASL 9 di Grosseto.
Il consolidamento delle relazioni, il desiderio di crescere
e il miglioramento delle capacità espressive ha portato
appunto i partecipanti intorno al 2000 alla costituzione di
un vero e proprio spazio teatrale all'interno del quale attualmente
insieme sperimentano e creano alcuni attori della compagnia
stabile del Teatro studio, alcuni attori non professionisti
che vivono situazioni di disagio psichico e alcuni studenti
del teatro studio
In questi anni in seno a questo gruppo
non si è mai trattato di fornire indicazioni dettagliate
o regole o testi da apprendere a memoria, quanto piuttosto di
garantire un semplice spazio espressivo "quasi vuoto",
o meglio pieno degli stimoli che le persone stesse hanno inteso
immettere nel contenitore teatrale e che il regista e gli attori
più esperti hanno cercato di cogliere e sfruttare. Si
è trattato più in particolare di:
- facilitare l'espressione e l'apertura nei casi in cui timidezze
o timori impedivano le relazioni e la creatività ;
- di definire o orientare nei casi in cui la prevalenza di comportamenti
fortemente istrionici impediva il lavoro di gruppo. In questo
senso lo strumento dell'improvvisazione ben si è adattato
da una parte all'intento di sostenere e facilitare l'emergere
di personali modalità espressive, senza mostrare o imporre
ruoli o figure, dall'altra all'intento di mostrare che la rappresentazione
quand'anche improvvisata necessita di accortezze sceniche e
comportamentali che la rendano incisiva ed interessante. Si
è trattato infine, e ancora si tratta, di un'esperienza
divertente, nella quale l'assunzione di ruoli differenziati
facilita il sorriso e obbliga all'ascolto dell'altro compagno
e al rispetto di ogni nostra reciproca diversità, nel
comune obiettivo della rappresentazione.
Principali attività effettuate:
Segni e disegni urbani Ottanta lavori grafici,
disegnati su carta per manifesti sono stati affidati alla esposizione
casuale dell’ufficio affissioni.
Gli oggetti e la loro anima: La Ferrovia raccolta di
materiali abbandonati, loro decontestualizzazione e realizzazione
di opere artistiche.
La Tomba dell’Ippogrifo: Assemblaggio con materiali
vari e registratore (sabbia, piume, calchi e registrazioni dall’Orlando
Furioso in ottava rima)
Atlantide Una mostra di opere visuali di autori
vari
Drammi a strisce episodi di vita vissuta disegnati
a fumetti e drammatizzati
Gli Orazi e i Curiazi (da B. Brecht) Adattamento
dell’opera didattica messo in scena al teatro studio a cui hanno
partecipato utenti ed attori del T.S.
Gli elettricisti (da K.Valentin)
Gli occhiali ritrovati (da K.Valentin)
Pic-Nic (da F. Arrabal)
Un commesso sull'orlo di una crisi di nervi (ispirato a
K Valentin)
Il cerchio
magico del teatro Seminari aperti con varie tematiche
Il laboratorio teatrale presso il Centro Diurno "Oltre le Mura" di Massa Marittima, nasce nel 2003, fortemente voluto dagli educatori del dipartimento psichiatrico della Asl di Follonica, per favorire la ricerca espressiva, una migliore percezione del sè e la comunicazione degli utenti del centro. Attraverso il movimento dinamico, il mimo, il linguaggio del corpo, rompendo gli schemi comportamentali, si tende ad un miglioramento della gestione del sè, ad esprimere emozioni con consapevolezza, a confrontarsi a armonizzare il corpo. Al laboratorio partecipano gli educatori della ASL ed alcuni volontari che migliorano e sostengono le relazioni all'interno del gruppo, favoriscono la conoscenza e la comprensione delle persone e delle differenti problematiche che affiorano grazie alla messa in gioco stimolata dall'attività. Nei primi tre anni si è registrato un costante aumento di gradimento e partecipazione. E' stato naturale passare dal laboratorio ad un confronto con il pubblico con un lavoro ispirato a Pique Nique di F.Arrabal in cui i dialoghi sono stati pensati e scritti insieme agli utenti. Questo non è punto d'arrivo, ma un naturale passaggio che da ulteriori motivazioni ai partecipanti.